M E X I C O 2007

Festa per l'ottava di Santiago

Las Minas

 

31 luglio 2007

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La nostra missione, grazie anche alla presenza nel nostro gruppo di Padre Antonio, diventa occasione di incontro con le tradizioni religiose della terra di Guerrero; Fra Raul, chiede infatti a Padre Antonio se vuole celebrare a Las Minas, dove eravamo stati qualche giorno prima, l'ottava di Santiago. In perfetto spirito di obbedienza, ma soprattutto per vivere in pienezza la sua missione, Padre Antonio non se lo fa ripetere due volte. Anche noi ovviamente siamo pieni di gioia per poter poter tornare dai piccoli di Las Minas con i quali abbiamo passato solo pochissime ore, ma già ci mancano!!!

Arrivati troviamo un pueblo en fiesta. Ci saranno non più di 300 abitanti in questo che, più che essere un paese, è in affetti un piccolo agglomerato di case che si distendono a destra e a sinistra della strada che conduce verso villaggi ancora più lontani.

Va tenuto comunque conto che la realtà della montagna è così ovunque ci si ferma per una sosta: una lunghissima strada dissestata, mai asfacltata, solo qualche volta una colata di cemento, giusto nel punto che attraversa lo zocalo locale, e poi nuovamente terra, sassi e buche.

Ma ritorniamo alla nostra festa. A dire il vero non è che sia proprio il giorno di festa, bensì, come è anche usanza da noi in Sicilia, è l'ottava della festa di Santiago, (San Giacomo). Anche qui ogni occasione è buona per fare feste di popolo e quale occasione migliore che festeggiare l'ottava della festa?

La sera prima, mentre si cenava al convento di Thlacoachis, Padre Raul chiedendo a Padre Antonio se avesse voluto celebrare l'indomani, lo metteva in guardia anche dal fatto che ci sarebbe stata la possibilità che avrebbe dovuto affrontare anche la processione a cavallo. Inutile dire che tutto questo ha acceso la chiaccherata di risate!!!

Il senso della festa è dato dagli addobbi. E ormai stiamo cominciando ad imparare come si addobbano le chiese in Messico per le feste. sotto la piccola chiesa, dove qualche giorno prima eravamo già stati e all'interno della quale avevamo pure pranzato, è adesso ricca di festoni appesi al tetto e al centro la statua, per altro molto piccola, di Santiago a cavallo che combatte i mori. posta su una base di legno con i supporti per il trasporto e ricoperta di stagnola argentata, forse per dare a quella base di legno un aspetto di maggiore imporatanza.

 

Anche qui domina l'azzurro, segno che riporta a Maria. Anche le panche, di cui più avanti avremo modo di apprezzare la "comodità" sono pitturate di azzurro. La pittura e fresca di qualche giorno per cui la chiesetta appare lucente sotto il sole che comincia a farsi minaccioso. La chiesa di Terrero Venado ci apparirà invece notevolmente diversa... Sotto una veduta in dettaglio della statuetta di Santiago circondata da semplici fiori raccolti dalle donne.

I figli sono immagine dei genitori, ma a volte si esagera in questo voler assomigliare... gli mancano solo i baffetti....

Inutile sottolinerare che la nostra presenza non passa inosservata. La gente ci sorride, si fa fotografare, e soprattutto ci chiede da dove veniamo, e spesso si avvicina al Padre per chiedere boh, non so cosa... Non tutti i bambini sono subito socievoli, ci sono anche quelli un pò più timidi, soprattutto se sono più piccoli...occhioni neri che ci guardano a metà tra il sospetto e la sorpresa....

La festa è occasione per vedere altri bei qadretti familiari oltre come quello di sopra. Sotto nonna e nipotini.

il racconto continua alla prossima pagina.........................vai>>>

 

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